Notizie Storiche
POGGIO AQUILONE è una piccola frazione di appena 120 abitanti del Comune di San Venanzo (Terni). Il Castello di Poggio Aquilone (a quota 300 m. s.l.m.) è disposto su di un crinale che sporge bruscamente e domina il medio corso del torrente Fersinone, affluente di destra del fiume Nestore.
Il Borgo Medioevale si trova appollaiato sulla sommità di una cresta collinare di formazione litoide, costituita da affioramenti di rocce marnose - calcaree, all' interno del quale un' unica strada con percorso perimetrale separa gli isolati addossati e conglobanti le mura esterne del nucleo centrale, probabilmente sede dell' antico Cassero, oggi occupato in gran parte dall' ampio parco della villa ottocentesca (1803).
Con la sua impronta ellissoidale a forma di "piede umano" mostra una spiccata fisionomia medioevale: l' antica porta a sesto acuto con conci di pietra squadrata, i resti di quattro torri, le mura castellane ben conservate in alcuni tratti, ecc.
Poggio Aquilone è legato alla preistoria con il ritrovamento di una tomba a fossa, probabilmente della cultura eneolitica del Rinaldone, rinvenuta nel 1898, i cui resti (pugnali di selce e rame) sono conservati nel Museo Civico di Bologna.
Le notizie di Poggio Aquilone - medioevale - risalgono al sec. XIII e detto castello figura come possedimento dei Conti Cadolingi di Marsciano (stirpe Longobarda X - XII sec.).
Attraverso passaggi successivi il Castello figura come possedimento di nobili famiglie Perugine (Oddi, Podiani, Montesperelli, Ponfreni, ecc.). Detto contado, già nel 1258, risulta come ultimo insediamento sul confine meridionale sotto la giurisdizione di Perugia. Nel 1282 il Podestà di Poggio Aquilone prestava giuramento di fedeltà alla magistratura Perugina e come obolo offriva per la ricorrenza di San Costanzo alcune libbre di cera.
Nel 1312 Enrico o Arrigo VII di Lussemburgo veniva ospitato nel Castello di Poggio Aquilone con grandi onori e quivi preparato il piano per sottomettere la Repubblica di Firenze. Nel 1442 la Comunità di Poggio Aquilone viene dotata di proprio STATUTO, aggiornato ed integrato nel 1556, e consta di ben 109 articoli tutti ben concepiti. Come la maggior parte degli statuti rurali, lo "Statuto di Poggio Aquilone" (6. Archivi dell' Umbria) raccoglie un complesso di norme atte a regolare il governo della Comunità, il vivere sociale, la moralità pubblica, la sicurezza, l' igiene, ecc. L' elezione delle Magistrature avviene su designazione dei Conti di Marsciano con approvazione dei Priori di Perugia. Il Conte Antonio di Ranuccio dei Bulgarelli, genero del Gattamelata, al servizio della Repubblica Veneziana, nel suo testamento rogato a Verona nel 1476, cita le sue proprietà in Poggio Aquilone, facendo specifico riferimento alla Chiesa di S. Egidio Abate, registrata già da allora nella Diocesi di Perugia, come tutt' ora vi appartiene.
Il Castello di Poggio Aquilone, a prima vista, sembra che non abbia svolto nel passato ruoli rilevanti, invece, con la sua posizione strategica, ha svolto un ruolo importante al confine tra il territorio Perugino e dell' Alto Orvietano. Nel mezzo di difficili equilibri territoriali il Castello di Poggio Aquilone è rimasto, anche se con forma di autonomie limitate, fino al '700 un' isola feudale. Nel XVIII sec. Poggio Aquilone diviene importante centro di raccolta di granaglie, uno dei pochi "Monte frumentario" dell' Italia centrale. Poggio Aquilone segue le vicende legate allo Stato della Chiesa e dello Stato Italiano, all' indomani del secondo dopoguerra gli abitanti ammontavano a circa 500 unità, che a causa dell' abbandono delle campagne si è ridotta alla attuale esigua popolazione. Amministrativamente appartiene al Comune di San Vito in Monte fino al 1927, che con la costituzione della Provincia di Terni viene assorbito dal Comune di San Venanzo. Il territorio di Poggio Aquilone appartiene alla Diocesi di Perugia e le visite pastorali fatte nel corso dei secoli risultano preziose fonti della storia di questo piccolo castello di frontiera.